I fiori nel piatto: un uso antico di colori e sapori

I fiori nel piatto: un uso antico di colori e sapori

Un ingrediente fresco, colorato, sano e altamente versatile, che si presta a mille preparazioni (pastellato e fritto, oppure ripieno e cotto al forno, o ancora fresco in paste e risotti) può allietare la tavola in modi sempre nuovi e originali. Il consumo di fiori in cucina può essere esteso a numerose altre varietà come la calendula, la rosa, la violetta, la margherita, l’acacia e tante altre ancora, facendo attenzione alle varietà nocive e liberando la fantasia verso nuove forme del gusto e dell’estetica.

L’uso di aggiungere petali o interi fiori alle pietanze è molto antico e sono numerosi i documenti che ne testimoniano l’impiego a partire dall’epoca precristiana: i romani usavano i petali di rosa per fare marmellate e aromatizzare la carne, mentre nel Medioevo, soprattutto in Francia, il fiore di calendula era un ingrediente abituale nelle insalate. È noto che Carlo Magno facesse arricchire il suo vino con fiori di garofano, mentre verso la fine dell’Ottocento le violette candite la facevano da padrone nei buoni salotti inglesi.

Oggigiorno è in atto una riscoperta del loro impiego in cucina e c’è da sbizzarrirsi per la gran quantità di sapori, colori e proprietà che è possibile provare: la begonia in sorbetti e gelati, o l’ibisco nei dolci, la primula per aromatizzare vini e aperitivi, o ancora il geranio in frittate, vini, liquori e parfait. È davvero un mondo vario e affascinante, ma è bene avere accortezza e saper riconoscere i fiori da non utilizzare: azalee, iris, edera, oleandro e mughetto hanno un alto grado di tossicità mentre il crisantemo può causare delle reazioni allergiche.

Esistono sul mercato fiori prodotti per uso culinario, freschi, essiccati o liofilizzati: il  mantenimento fresco in frigoriferoad una temperatura di 4° varia dai 2 ai 14 giorni, mentre non si incontrano problemi con le varietà già essiccate che possono essere reidratate al bisogno. La liofilizzazione invece permette di mantenere inalterate le proprietà nobili del fiore, perché il suo valore non risiede soltanto nelle proprietà estetiche e nutrizionali, ma anche nell’efficacia curativa dei suoi preziosi elementi.

2017-09-06T09:55:03+02:0031 Marzo 2016|

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