Cucina che passione!

Cucina che passione!

Sì Chef, No Chef, Grazie Chef! Canavacciuolo, Cracco, Barbieri, Vissani, Ramsay… Bastianich. I patiti del food in tv li conoscono eccome! Intransigenti, talvolta spietati, taglienti nei giudizi. “Mi stai diludendo vuoi che muoro?” è una frase cult conosciuta più o meno da tutti!

MaserChef, Hell’s Kitchen, Bake off Italia, Cucine da incubo, In Cucina con Ramsay, Cucina esplosiva: il successo dei Talent Show dedicati all’arte culinaria in voga in questi ultimi anni, la fama degli Chef e il potere della TV ha fatto registrare anche un’impennata d’iscrizioni negli Istituti Professionali Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera.

Di ricette spiegate nei Talent ce ne sono davvero poche, quello che viene messo davvero in risalto è il duro lavoro in cucina reso spettacolare dalla difficoltà delle prove, dallo stress emotivo al quale sono sottoposti i partecipanti e dal linguaggio esplicito utilizzato dai giudici, tutti grandi Chef di fama nazionale e internazionale.

Torniamo a noi però perché Chef e Cuoco non sono sinonimi. Cosa fa l’uno e cosa non fa l’altro? Anche se dobbiamo tenere presente che la distinzione vale solo per le grandi cucine, nei piccoli ristoranti questa diversificazione di ruoli non esiste.

Lo Chef “é il responsabile della preparazione, produzione e presentazione dei pasti all’interno delle imprese ristorative. Organizza l’attività di cucina, elabora le ricette, crea i menù, programma il lavoro dei collaboratori ed è responsabile del livello qualitativo di tutte le pietanze che escono dalla cucina. Deve avere conoscenze di tecnologia alimentare, uso degli strumenti culinari, enogastronomia, igiene e antinfortunistica. Un direttore d’orchestra che ha come orchestra una cucina da dirigere!”.

Il Cuoco “esegue ciò che è stato deciso dallo chef e coordina il personale di cucina (commis e inservienti), si occupa della preparazione e della cottura dei pasti. Nella ristorazione è un esperto alimentare che lavora nelle cucine di esercizi pubblici (come ristoranti, pub, e tavole calde, self service), in alberghi, navi, mense, scuole e ospedali”.

Ovviamente non ci s’improvvisa cuochi, anche per questo mestiere occorre nel nostro paese affrontare corsi specifici o completare un percorso scolastico professionale alberghiero, dopo di che hanno inizio le danze…IN CUCINA OVVIAMENTE.

2017-09-06T11:55:06+02:007 Novembre 2016|

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