Ormai da milioni di anni l’uomo cosiddetto civilizzato cuoce i cibi prima di mangiarli, tuttavia negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una evoluzione del crudismo dettata inizialmente da motivazioni salutiste. Per curare alcune patologie sintomatiche alcuni medici inserirono nella dieta dei loro pazienti cibi non cotti. Erano state gettate le prime basi del crudismo.
Oggi il consumo di carne o pesce crudo non è legato principalmente a motivi salutisti, ma anche e soprattutto al piacere di un sapore esente da qualsiasi tipo di contaminazione.
“Consumare il cibo crudo al ristorante significa avere in tavola un prodotto che ha rispettato certi parametri di conservazione.” – Ha detto il proprietario del Wabi Sabi, uno dei locali più conosciuti fra Romagna e Marche per il consumo del pesce crudo. Gli abbattitori dei ristoranti sono utilizzati per il raffreddamento rapido dei cibi. Il pesce ad esempio deve essere portato a una temperatura inferiore a -20 °C per un periodo continuativo minimo di 24 ore. Questo processo serve per eliminare il pericolo di intossicazione da parte dell’anisakis, un parassita che vive nell’intestino del pesce e che può provocare gravi danni all’uomo.”
Per quanto riguarda la carne invece, bisogna tener presente che alcuni insaccati freschi come la salsiccia ad esempio sono pericolosi per la salute. Prima di consumare carne cruda è bene sincerarsi che il prodotto sia stato conservato ad una temperatura idonea e non presenti ad esempio colore tendente al rosso scuro, chiaro segno di ossidazione della carne.
